Il vino di qualità in futuro non sarà per tutti
Il vino di qualità in futuro non sarà per tutti
Le nuove tendenze dimostrano inconfutabilmente che il vino sta diventando sempre di più uno status simbol, in grado di interagire in ambiti con forti contenuti intrinseci come il mondo della moda diventando uno strumento importantissimo di marketing per brand e territori che ne faranno uso.
Proprio ieri con mia figlia Michela, giovane influencer nel mondo dei vini, titolare di Partnerwine, stavo evidenziando che se si vuole riscontro nel mondo del vino ed aiutare i tanti produttori a superare questo difficile momento, occorre “spostare l’asse della mera conoscenza dei vini sotto il profilo organolettico o semplicemente tecnico, verso un concepimento del prodotto come elemento di costume”.
Un necessario sviluppo, forse imprevisto, verso un concetto “sociologico” del prodotto come testimone del proprio tempo e della propria condizione sociale.
Il vino, può essere considerato così un “termometro” del proprio status, un po’ come una griffe lo è per la moda. Come un orologio non serve essenzialmente per segnare l’ora o un auto solo per spostarsi, così il vino si sgancia dal proprio essere alimento e può raccontare molto sia di chi lo consuma e del territorio da cui proviene.
Un vero vino non può essere essenzialmente per tutti, per consumarlo e gustarne le qualità, occorrono cultura e conoscenza, non solo delle proprietà organolettiche, che paradossalmente possono passare in secondo piano, ma del territorio di provenienza, della storia e arte di quello specifico ambito, permettendo al consumatore, nel momento in cui lo consuma, di sentirsi parte integrante di quel mondo e riconoscersi in esso.
Questa sarà la nuova sfida per le aziende di produzione, in special modo per le più piccole che potranno diventare i veri e propri testimonial del loro territorio, assorbendone la bellezza ed il fascino, entrando a pieno titolo in una reale strategia di destination marketing.
Da oggi la keyword dovrà essere sganciata dal luogo comune della semplice qualità, che considero si importante e imprescindibile, ma non più utilizzabile come strumento esclusivo di riconoscimento e promozione del prodotto.
Il Vino di successo del futuro dovrà rispondere al claim “Non per tutti”.
Esclusività legata ad ottima qualità, saranno le strade da percorrere, ed ancora una volta il profilo sociologico emergerà sui profili meramente e banalmente legati solo alla qualità fine a se stessa ed inutili quanto banali strategie commerciali che hanno massificato, sino ad ora la proposta, facendo apparire un vino uguale ad un altro, facendogli perdere le peculiarità e conseguentemente la riconoscibilità.
Ma come sarà possibile realizzare questa svolta?
Appare chiaro, in modo imprescindibile, che in questo scenario appaiono determinati le azioni legate alle relazioni pubbliche:
“Far bere il proprio prodotto alle persone giuste”.
Bisognerà prestare massima attenzione a questo passaggio perché sarà determinante quanto delicato.
Gli influencer di qualsiasi settore, potranno essere di grande aiuto nella corretta diffusione del messaggio, anche decontestualizzandone l’ambito.
Lavorare per anni nelle PR dell’arte mi ha insegnato la strategia del “detournement” lo sviamento o depistaggio tanto caro ad alcune avanguardie situazioniste dei primi dello scorso secolo.
Il loro studio mi ha insegnato che inserendo un prodotto in situazioni apparentemente diverse, come ad esempio la moda, l’arte, si possono veicolare ed aiutare a diffondere concetti più ampi, diversi in una logica più generale, connotando l’elemento di novità ed arricchendolo di contenuti sino a pochi istanti prima impensabili, rendendo possibili scenari totalmente nuovi.
Ecco che un vino oltre che buono diventerà elegante, unico. Abbinato quindi ad ambiti esclusivi, ma addirittura, se ben promosso, ne diventerà testimonial incontrastato.
Ecco quindi che, ad esempio, la moda avrà anche il suo sapore.
Legandosi indissolubilmente alle sensazioni, alle situazioni, il prodotto sarà destinato ad essere interprete indiscusso nella strategia di mitopoiesi di un territorio, di un brand, di un oggetto, assorbendone tutti gli elementi positivi. Potrà aiutarne la diffusione ed il ricordo che sono strumenti determinanti nella decisione d’acquisto del consumatore.
Si tratterà di cogliere gli elementi positivi e mixarli in maniera sapiente.
Questa è la nuova sfida, il challenge, che attende i produttori vinicoli, che cambierà il senso della presenza sul mercato trasformando un semplice prodotto alimentare, in un “Cult”, in grado di lasciare il segno e diventare “simbolo” grazie alle sapienti sinergie create negli ambienti ritenuti in grado di influenzarne la percezione
Domenico Gioia
Brand Manager - Relazioni Pubbliche
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